Acquarelli astratti di Pietro Vitale

Commenti: 6
  • #6

    ugo perugini (lunedì, 02 maggio 2016 12:48)

    Vorrei pubblicare sul sito "Il Mirino" una breve recensione della sua opera in concomitanza con l'apertura della mostra presso la Galleria Art 38 di via Canonica a Milano. Le riporto il testo e le chiedo l'autorizzazione alla pubblicazione.

    La pittura di Pietro Vitale: la memoria dell’aria
    Nelle prime opere di Pietro Vitale le protagoniste erano preferibilmente ballerine. La danza, il movimento, l’abilità di cogliere i gesti nel loro divenire, il senso dell’armonia, il linguaggio di un corpo che si orienta nello spazio alla ricerca di equilibri sottili di forme rarefatte che si materializzano per un istante nell’aria e poi si disperdono.

    Con il passare del tempo, l’Artista ha proseguito nella sua ricerca che si è venuta costituendo in modo sempre più rarefatto, etereo, informale. Ecco che sulla carta, resta quasi sempre in sottofondo l’idea del ballo, ma di volta in volta emergono solo le tracce dei movimenti di una ipotetica danza, le parvenze colorate dei gesti di colei o coloro che hanno seguito l’armonia di una musica ignota ma travolgente, vorticosa, avvolgente, affascinante, ma che ora non ci sono più.

    Ci sembra che Vitale compia una sorta di misterioso esperimento, che potremmo descrivere rifacendoci a una ipotesi che qualche tempo fa creò scompiglio nel mondo scientifico: cioè la scoperta, mai poi confermata, che l’acqua possieda una memoria.

    Nel caso dello spazio, Vitale svolge una ricerca analoga. Cerca di cogliere quanto è rimasto nell’aria del movimento armonico di una danza. Sa cogliere i colori che si sfaldano, che si allungano, che si stemperano fino a perdersi. Il movimento è colto nella sua essenza storica, traccia di un momento assoluto di armonia, al di là dei corpi di chi ha contribuito a crearlo. Insomma con Vitale l’aria, lo spazio mostra di avere una memoria.

    Sta qui la capacità di Vitale. Capacità che ritroviamo nei suoi paesaggi. Anch’essi mai statici ma in movimento. Egli riproduce il moto del vento che, in questo caso, compone e scompone i colori dei prati, cogliendo le armonie dei loro colori in una sottilissima gamma di sfumature che rende viva la natura e la fa respirare. E sotto sentiamo sempre il ritmo del suo respiro e del nostro quando abbiamo la fortuna di coglierne il senso unisonico.






  • #5

    guil-sculpteur (martedì, 16 marzo 2010 00:10)

    Come un buon siciliano, si mettono il colore del Mediterraneo nel sangue. Bravo!

  • #4

    lilfairy-merlin (lunedì, 14 settembre 2009 22:25)

    magnifique, j'aime énormément ce mélange délicat des couleurs .. et le côté optimiste de l'ensemble ..

  • #3

    Giuliana Franco (domenica, 23 agosto 2009 22:01)

    Un saluto dalla Calabria

  • #2

    terrycreazyony (giovedì, 16 luglio 2009 20:49)

    complimenti per le tue opere grazie tante a presto

  • #1

    luigiagranata (venerdì, 03 luglio 2009 18:08)

    mi piacciono i tuoi lavori, molto!
    il prossimo anno ti invito alla III edizione del fuoco sacro dell'arte.